Una volta un mio vicino di casa mi disse “Se vuoi vedere i posti italiani più belli, devi andare nelle città fondate dagli Antichi Romani, sapevano scegliere i luoghi più magici e le posizioni più strategiche.” Questa frase, durante la giornata trascorsa a Cingoli mi è tornata in mente spesso perché fu proprio un cingolano luogotenente di Cesare in Gallia che nel 60d.C. che fortificò e restaurò a sue spese la città. Il militare fedele a Roma era Tito Labieno al quale la città è ancora molto legata, ma prima dell’insediamento romano era già stata abitata dai Piceni e ci sono tracce di abitanti risalenti a ben 5000 anni fa. Se ne erano accorti, insomma, molto prima di noi che davvero la città era un balcone sulle Marche dal quale noi ora possiamo ammirare il panorama mentre in epoche più truculente era l’ideale per controllare il territorio e avvistare probabili conquistatori.
Parafrasando il modo in cui Cingoli è conosciuta in tutto il mondo, appunto, Il Balcone delle Marche,
il 1 luglio del 2020 ha preso vita l’associazione senza scopo di lucro Le Marche dal balcone, un collettivo di produttori e di addetti ai lavori del comparto turistico, che si propone come obiettivo quello di promuovere il territorio cingolano nel mondo. Venticinque, tra strutture ricettive e aziende produttrici di eccellenze enogastronomiche, i membri che con grande forza di volontà e passione si adoperano affinché l’esperienza di chi sceglie Cingoli rimanga indimenticabile e, soprattutto, ripercorribile. Ho avuto modo di conoscere undici di loro e te li voglio raccontare, nello stesso esatto ordine in cui li ho incontrati.
Azienda Agricola Nucelli di Nucelli Barbara e Serena, sono due sorelle che non fanno 50 anni in due e un fratello, Cristiano, che non appare nella ragione sociale ma che per loro è il tutto fare di cui non potrebbero fare a meno. La loro azienda è a Colle San Valentino e il primo a darle vita è stato nonno Zeno che di mestiere brecciava le strade e ci andava con il carro trainato da due buoi. Da quei due buoi piano piano l’azienda è cresciuta e ora sono loro a mandarla avanti anche con l’aiuto di babbo Gilberto e mamma Sandra. Le attività sono davvero tante, allevamento di maiali di cinta senese allo stato brado,

allevamento di bovini e ovini in azienda,
un allevamento di bovini perennemente al pascolo all’Apiro. Duecento gli ettari di terra coltivati tra grano duro, grano tenero, orzo, cece, lenticchia, ma cinquanta ettari sono solo adibiti alla produzione di fieno per nutrire gli animali e questo li rende di fatto a filiera chiusa. Tutto è in biologico, il loro prosciutto

e gli altri affettati rimettono in pace l’anima perché hanno il gusto delle cose buone fatte con passione e amore. Sono loro di casa i primi a mangiare quello che trasformano e per questo motivo lo fanno con cognizione di causa. Bisogna sempre fidarsi di chi è bravo a prepararsi del buon cibo da mangiare-
È stato suo marito Maurizio a comprarle la targa che troneggia sul campanello di casa “qui abita una strega” perché forse, come ogni uomo che si rispetti, di una donna magica come sua moglie vorrebbe capire le fitte trame dei suoi pensieri ma non ce la fa. L’ Azienda Agricola Bio Nonno Vì prende il nome da Vincenzo, padre di Maurizio, che negli anni ’60 avvia su questi terreni un vivaio di viti. Quando cessa l’attività i terreni restano in sodo, passano in biologico e nel 2015 Cristina e Maurizio riprendono ad utilizzarli per farne una coltivazione di canapa
da utilizzare sia in cucina sia in cosmesi. I 3 ettari di terreno sui quali lavorano ospitano anche un uliveto dal quale nasce olio extra vergine di oliva e un apiario nel quale ogni arnia porta il nome di una regina e dal quale nasce delizioso miele. Cristina ha frequentato un corso, è diventata apicoltrice ed è lui quella che, grazie alla passione che la anima, non smetterebbe mai tutta l’attività dell’azienda agricola.

Nella sua vita precedente Germano ha fatto il chirurgo, professione che ha amato profondamente e che ha vissuto come una missione e forse è proprio grazie a questo lavoro che ha sposato il motto “qualsiasi lavoro fatto con le mani è un arte”. La nascita dell’azienda agricola arriva con il nome di Agri Bio Colcerasa, lavora in biologico a Colcerasa alle pendici del Monte San Vicino e produce per la maggior parte grano della varietà Senatore Cappelli. Dal 2015 questo grano viene trasformato in pasta che prende il nome dalla nonna di Germano, Ermelinda, che abitava quei terreni e diventa “La pasta di nonna Ermelinda” . È una pasta integrale prodotta con una varietà di grano che contiene si glutine ma molto meno tenace rispetto ai grani moderni).

“Potranno tagliare tutti i fiori ma non potranno mai fermare la primavera” e di eterna bella stagione si vive entrando nel negozio di Pamela l’Angolo Fiorito. Tanti fiori, tante decorazioni,

la sua gentilezza e gli occhi sereni e dolci di chi svolge un lavoro che le piace. In suo aiuto corre “Santa Mamma” quando Pamela chiama e insieme sono sempre pronte anche ad aiutare la comunità di Cingoli come nel caso dei festoni arancioni che si sono adoperate a cucire, insieme ad altre donne di buona volontà, per abbellire la città che anche così ha festeggiato il recente ottenimento della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
Quando si arriva al Mulino Bravi si ha l’idea di entrare sul set del film “Non ci resta che piangere” con i due meravigliosi Massimo Troisi e Roberto Benigni. È lì, dopo quel ponticello sul fiume Musone, sulla strada che risale verso la cava dal 1565, inamovibile, inarrestabile, a raccontare, se potesse parlare, la storia di quelle terre di cui ha visto oltre 400 anni di vita. Funziona ad acqua da sempre, tutto il percorso di circa 1km fatto dall’acqua per arrivare al molino è percorribile con una passeggiata
che porta fino alle Cascatelle. Tre i fratelli, Francesco Andrea Ubaldo, che mandano avanti quello che a loro è stato tramandato dal padre Guido migliorandosi anche, lo hanno reso, infatti, un molino ecosostenibile che si alimenta addirittura da solo grazie ad una centrale propria che, sfruttando la forza dell’acqua, produce elettricità per tutto il complesso del molino. Tre le macine
alle quali viene affidato solo grano proveniente da agricoltura in biologico e tutta la storia di uno dei molini facenti parte dell’ Associazione Molini Storici Italiani raccontata dalla nuova generazione Bravi, la giovanissima e appassionatissima Jessica figlia di Andrea.
Valerio è il giovane Presidente dell’Associazione Le Marche dal balcone coinvolto in questa attività da sua mamma. In Contrada Colognola l’amore della sua famiglia per le vigne e per il vino nasce tre secoli fa attività che oggi si sviluppa su sette ettari a questa coltivazione deputati. Oggi Cantina Baccelli, oltre alla produzione di vino è anche degustazioni (di cui ho potuto godere anche io e della quale sono grata)

ed eventi in vigna.

Valerio aiuta in tutto e per tutto il padre Giovanni nella gestione, con il primo lockdown il suo impegno in azienda si è intensificato. Del resto nonno Dario forse voleva proprio quello quando già quando aveva due mesi lo portava a spasso con il passeggino tra i filari della vigna. Passione e grande impegno di nuovo per un giovane che decide di restare nei suoi luoghi e continuare con l’attività di famiglia portando avanti con dedizione una tradizione. L’ azienda è compresa nel territorio di produzione più antico, per questo possono vantare la denominazione di “classico” sui loro vini.
Beatrice è la titolare dell’azienda agricola biologica La Bacca Rossa che produce e trasforma i propri prodotti cioè frutta, ortaggi, erbe officinali, erbe aromatiche. miele. Mele, cachi, percocche, pere, susine, uva spina, ribes, more di rovo, visciole, tutti questi frutti, sia singolarmente che mischiandosi facendo amicizia tra loro, diventano gustose confetture e anche golosi essiccati di rara bontà e ottimi per preparazioni dolci ma anche per accompagnare deii formaggi durante un aperitivo.

L’ azienda è giovane, Beatrice anche e tutte e due sono in continua evoluzione e pronte a sperimentare al fine di creare nuovi prodotti e con essi farsi conoscere e apprezzare dal mercato.
Cristiano è insegnante al Conservatorio di Venezia, musicista, ha girato il mondo e ha scelto che il suo buen retiro è l’enorme casa colonica costruita accanto alla casa di campagna appartenuta a un nobile della famiglia Castiglioni appartenente ad un ramo però diverso da quello che diede i natali a Francesco Saverio Castiglioni divenuto poi Papa Pio VIII e nato a Cingoli nel 1761. Il palazzo dove nacque Sua Santità è in pieno centro storico di Cingoli, questa casa di campagna dagli ampi spazi, invece, è diventata, per Cristiano, la sua residenza e per chi vorrà usufruirne, due comode case vacanza con cucine e ingressi indipendenti.
Possibilità, quindi, di gestire il tempo della propria vacanza in autonomia ma anche di condividerlo in spazi comuni all’aperto dedicati al relax ma anche all’arte. Per i momenti di sano ozio c’è la piscina, per quelli invece in cui c’è bisogno di nutrire lo spirito c’è il piccolo anfiteatro (ora in costruzione)
che ospiterà eventi musicali.
Del resto, a casa di un musicista, lo spazio per la musica non poteva certo mancare ed è proprio l’anfiteatro a dare il nome a questa suggestiva location che Cristiano ha scelto di chiamare “Al teatro di Tavignano” (sito in via di allestimento).
I tessuti si vestono di mille colori che prendono a loro volte le geometrie più fantasiose nell’atelier di Fosca Batik & Creations, stilista che compone le sue creazioni su tessuti pregiati dando vita a pezzi unici e raffinati. Un lungo soggiorno di studio e lavoro a Londra per formarsi nel suo lavoro di creatrice di abiti e poi il ritorno a Cingoli luogo dove ama vivere e dove ha gli affetti più cari.
Cera liquida e colori per seta e le sue creazioni prendono vita e diventano però, oltre che abiti, anche accessori per la casa, quaderni, foulard, felpe, t-shirt dipingendo sempre a mano su tessuti naturali.
Il mio giro si conclude da Alessandra, una forza della natura, energia e cuore che restano impressi a caratteri di fuoco nell’anima di chi la incontra, lei che l’Associazione Le Marche dal Balcone l’ha pensata, voluta e la tiene unita credendoci fortemente, lei che è stata il mio piacevolissimo Cicerone per tutta la giornata. Romana di nascita, cingolana per innamoramento (della cittadina oltre che del marito Andrea), a Cingoli ha dato vita al B&B Amor di Lavanda, pianta che lei ama molto e che coltiva nel campo retrostante la struttura. Colazioni con dolci preparati da lei, giardino sul quale riposarsi oppure meditare o fermarsi a pensare, arredamento tutto nei toni lavanda.



La posizione è vicina ad un luogo storico per la città di Cingoli, protagonista di un aneddoto che tutti gli abitanti conoscono, “La quercia del tedesco”

e che tu scoprirai andando di persona a fare una esperienza turistica a Cingoli, il balcone delle Marche. Per scoprire le storie dei luoghi più significativi della città ti basterà inquadrare il codice QR indicato nel pannello accanto che troverai, ad esempio, anche di fianco a questa quercia attaccata al B&B di Alessandra.
Gancio di tutta questa giornata di studio a Cingoli la stupenda Silvia dell’Azienda Agricola Nonno Dario, arrivata a me tramite un nostro amico comune Francesco Bravi (non quello del molino ma quello di Stazione41) e della quale conosci già tutto perché lo hai letto qui.
E pensare che con Silvia questa giornata trascorsa anche tra le bellezze di Cingoli fatte di palazzi, loggiati, chiese, storiche porte di accesso alla città, orologi che si animano di figure poco prima del tramonto, antiche fontane dalle quali scoprire che tempo farà, partì da una sua idea dopo che mi udì pronunciare le parole “ma io a Cingoli non ci sono mai stata!”.
Grazie e l’in bocca al lupo più grande e sentito dal profondo del mio cuore a tutte le attività membre dell’Associazione Le Marche dal Balcone. Meritano il meglio già solo per il fatto di aver capito che uniti la strada, anche se dura, è più piacevole da percorrere e porta a maggiori risultati. Le altre aziende non nominate sopra le trovi qui di seguito.
Badia di San Vittore
B&b Casa Silvestri
Horti del Baio B&B
Caseificio Floris
Comida Bar Pizzeria
Farnesia 70
Ristorante da Antonia
La lumaca va
Agostinelli E bike
Il brillo parlante