Special Guest Gennaio 2019

I suoi occhi azzurro-verde, vivaci, intelligenti, curiosi, attenti, che guardano sempre dritti negli occhi di chi interloquisce con lei, sono la prima cosa che arriva di Dirce, la più immediata. Mi sono sempre piaciute molto le persone che guardano negli occhi quando parlano, mi hanno sempre dato un senso di grande affidabilità.  Dirce l’ho conosciuta,

in parte durante il viaggio di andata Milano Bologna e, soprattutto, durante il viaggio di ritorno, quando siamo state vicine di posto per tutto la durata della tratta. Eravamo state invitate entrambe a partecipare all’evento di cui poi ti ho raccontato nell’articolo Cartolina da “Fico EatalyWorld con Cibo per la Mente per la Biotech Week” . La conversazione è iniziata scambiando opinioni riguardo la giornata dedicata al food alla quale avevamo appena preso parte e poi si è evoluta per altre strade fino a trovare la direttrice comune, Le Marche. Regione di origine per me, terra amatissima da lei che lascoprì per caso e molti anni dopo la scelse come “metà strada ideale” che spezzava il viaggio in macchina Milano Lecce per le vacanze. Le Marche sono state, dunque, il trait d’union di una conversazione che tra noi, da quel viaggio fino ad ogni volta che ci vediamo, stenta davvero a trovare una fine. Sarà perché tutte e due siamo “due animali estremamente curiosi”, sarà perché lei ha letto, studiatolavorato e viaggiato (vedi la sua foto-cartolina dalla Casa Bianca) tantissimo e sentirla parlare per me vuol dire capire di avere tanto da poter imparare, o forse sarà perché semplicemente c’è sintonia. Fatto sta che, almeno secondo me, incontrare qualcuno con cui poter sostenere una conversazione interessante è davvero merce rara da tenere da conto come oro colato. Poi il suo tono di voce moderato ma dal timbro vivace rende piacevole ascoltarla. In aggiunta a tutto ciò, abbiamo anche scoperto di abitare a poco meno di 1 km di distanza che, a Milano, vuol dire essere praticamente vicini di casa, il che favorisce l’interscambio culturale. La scorsa settimana ero, ad esempio, a cena da lei (a proposito anche la sua casa accogliente, colorata, piena di libri parla di lei e del suo modo di essere) e, lei mantovana DOC, ha preparato una cena con protagoniste due ricette super tipiche della sua città, il riso alla pilota e la mitica sbrisolona. Della prima ricetta ti ho raccontato nell’articolo Cartolina da “Mantova”, mentre di questo dolce, simbolo della città dei Gonzaga, è proprio Dirce a regalarci la ricetta della sua famiglia, ma che lei ha leggermente rivisitato dopo molti “assaggi”. Ringraziandola per la partecipazione alla rubrica Special Guest nonostante la sua reticenza al mondo social, sono sicura che in molti decideremo di replicare la sua ricetta in casa perché, parola scout, è di una bontà sensazionale. Dunque ingredienti alla mano e concentrazione e al via con la…

Sbrisolona mantovana by Dirce Bottardi

Ingredienti:

  • 125 gr di farina bianca 00 
  • 125 gr di farina di mais fioretto
  • 150 gr di zucchero bianco
  • 100 gr di mandorle con buccia (metà delle quali senza) e leggeremente tostate prima
  • 75 gr burro a temperatura ambiente 
  • 75 gr strutto a temperatura ambiente 
  • 1 uovo grande
  • 1 limone non trattato 

Preparazione:

  • setaccio e mescolo le farine
  • trito grossolanamente le mandorle
  • unisco l’uovo
  • grattugio la scorza di mezzo limone di media grandezza (ma se lo amate abbondate) e quindi aggiungo burro e strutto
  • impasto il tutto con le mani sino a ottenere dei grumi irregolari che metto in una tortiera foderata di carta forno o dal fondo antiaderente. A me piace la sbrisolona sottile non alta, e per questa ragione scelgo una tortiera di almeno 26 cm di diamentro ma se la preferire più alta usatene una più piccola.
  • decoro la superficie con qualche mandorle al centro prima di metterla in fornoventilato (già caldo) a 165/170 gr per 40/50 minuti:

NB: preferisco la modalità ventilato perché mi piace che la torta sia dorata e croccante, e dato che il calore dei forni non è sempre lo stesso se volete ottenere questo risutatto tenetelo d’occhio e regolatevi di conseguenza. A fine cottura si lascia raffreddare prima di servirla. non temete se al momento di metterla in un piatto potrebbe non restare intera ma sbriciolarsi appunto!