Appartenente alla categoria dei Millenials per anno di nascita, Paolo Isabettini vede la luce in quel di Tolentino nel 1985 e quando nel 1991, internet inizia a diventare world wide, lui ha solo 6 anni, troppi pochi per comprendere bene cosa stia succedendo e per poter usufruire di quello che segnerà uno dei grandi prima e dopo del mondo. A 12 anni arriva nella sua città il primo internet point, lui ci va ed è amore a prima vista, perché capisce di aver trovato la formula per soddisfare il suo desiderio più profondo, la curiosità, la grande costante che lo accompagnerà nella vita. È un dono stupendo quello della sete di sapere ma anche una caratteristica complessa, non sempre facile da gestire, perché costringe chi la possiede ad essere animato da tante personalità contemporaneamente. La parte ardua non è tanto conviverci all’interno di se stessi perché, in quanto dote naturale, chi ce l’ha la vive ovviamente come un fatto del tutto normale. Il complicato è
l’impatto sugli altri, soprattutto (e sicuramente in primis) sulla famiglia che invece magari si era immaginata un futuro completamente diverso, fatto di vita regolare in ufficio e di tutte quelle cose “più rientranti” negli standard. Ma il buon Dio regala la curiosità a qualcuno affinché, con il dono dell’intelletto, la usi proprio per scardinare completamente dei codici prestabiliti e, nel pacchetto regalo ci comprende anche le persone giuste per supportarlo. Nel caso di Paolo, il padre che lui chiama babbo, che rispettandolo nelle sue peculiarità riesce ad indirizzarlo verso le scelte giuste. E così quando Paolo decide di studiare musica e pensa di voler imparare a suonare tutti gli strumenti, è lui che gli suggerisce che forse è il caso di sceglierne solo uno e via dicendo guidandolo nei passi fatti lungo il suo cammino. All’università sceglie, con successo, la facoltà dove essere creativi è fondamentale, architettura, a Roma. Terminati gli studi inizia un’esperienza di vita all’estero anche questa, tappa essenziale per il vero curioso. La meta scelta è Berlino e qui Paolo si appassiona ad un grande e importante trend del momento, la manifattura digitale, cioè quel comparto che si occupa di implementare la produttività di un azienda attraverso le più moderne tecnologie digitali. Al ritorno in Italia questo diventa in qualche modo il suo lavoro che, con la funzione di Manager Technical, svolge presso FabLab, uno spazio condiviso della Regione Lazio dotato di attrezzature e tecnologie innovative dove creativi, inventori, imprenditori possono far diventare un progetto realtà. La mission di Paolo è insegnare un “come fare” acquisendo informazioni su come utilizzare una tecnologia all’avanguardia per poter poi trasferire questo sapere a chi ha bisogno di queste informazioni, cioè dona strumenti a chi non li ha. Raccontato così sembra davvero che Paolo non abbia nulla a che fare con un blog di cucina e invece no, qui arriva il bello, legato alle mille personalità di cui ti ho parlato prima. Scoperto in quanto ospite della puntata del 17/01/20 del programma radio della mia amica Natascia (anche lei speaker di Stazione41), ho inziato a seguirlo su Instagram dove è stato un protagonista assoluto di questa quarantena (o lockdown, o come lo vuoi chiamare). La sua community (sempre più nutrita e che non chiama con il termine di follower perché giustamente non ama avere gente che lo insegua) è letteralmente impazzita per la sua comunicazione a caso fatta di, tutorial a caso, giochi a caso, diete a caso, bricolage a caso da fare in casa. Il suo Instagram account ha iniziato ad essere più frequentato dopo che nel 2016 ha dato vita al progetto del quale, forse (ndr), Paolo va più fiero. L’idea nasce da quei 23 terribili secondi sembrati eterni in quel 23 ottobre 2016 e dalla volontà precisa di aiutare la sua terra, Le marche (dove è tornato a vivere perchè la ama e perché crede in questo territorio) a risollevarsi facendo qualcosa di concreto. Nasce Daje Marche una piattaforma on line dove si vendono eccellenze alimentari regionali con l’obiettivo di rilanciare nel più breve tempo possibile aziende marchigiane duramente colpite dal sisma. E nel giro di un attimo la sua ispirazione è subito sposata da 130 volontari tra grafici, esperti di digital marketing e blogger, che mappano più di 200 fornitori che entrano a far parte, tutti, della rete distributiva della piattaforma. Il risultato è eccellente, un venduto distribuito a 1800 persone, in 10.000 scatole spedite, per un totale di circa 300.000,00 euro di fatturato. Ma Paolo è un emotivo, dei numeri gliene frega poco, per lui Daje Marche è stata emozione allo stato puro giunta anche a tutti i volontari e, soprattutto, a tutti i fornitori che in quel fatturato hanno visto una luce di speranza dopo quei secondi in cui si sono visti scivolare via una vita di sacrifici e lavoro. Una delle emozioni di cui Paolo racconta con più partecipazione (e mentre lo fa un lieve tremolio di voce accompagna la narrazione) è legata alle ore piccole trascorse ad impacchettare con una delle persone più importanti della sua vita, sua madre, l’unica persona al mondo capace di cambiare l’umore della sua giornata. E dall’inizio delle cose, da quando per lui era solo un mezzo per soddisfare la sua curiosità, internet per Paolo è diventato uno strumento terapeutico con il quale regalare un messaggio positivo a chi fa parte della sua community. In quello che fa c’è l’importanza di un sorriso, di meno cattiveria e di condividere momenti di vita fatti anche, ad esempio, di ricette stupende come quella che ci regala oggi. Ce la propone con lo stesso simpaticissimo IGTV che trovi sul suo profilo Instagram. è un grande cavallo di battaglia di sua nonna Luigina , è un dolce a cui è legato dall’infanzia e deve essere una cosa buonissima che non si può non provare a rifare. Infatti io credo che non tarderò proprio a replicarlo perché, diciamolo, il créme caramel della nonna di Paolo deve essere una delle prove dell’esistenza del paradiso su questa terra. Ringraziandolo di cuore per tutte le risate che è riuscito a regalarmi anche nelle giornate emotivamente più toste…mani a lavoro per realizzare…
La Creme Caramel di Nonna Luigina by Paolo Isabettini