Porto San Giorgio? Dicono sia un posto dai dolci eccezionali…
Una delle più belle immagini del cinema italiano ha come protagonista Sophia Loren. Il film è “Matrimonio all’italiana”, del 1964, di Vittorio De Sica, magistrale regista di due superlativi attori quali Sophia Loren (Filumena Marturano) e Marcello Mastroianni (Don Dummì Soriano). Nella scena in cui ti voglio portare, lei, Filumena, accoglie i suoi tre figli (che alleva clandestinamente) nel laboratorio della pasticceria Soriano durante il giorno di chiusura del negozio, offrendo loro vassoi sterminati di paste all’italiana coperte da una coltre di zucchero al velo. Film da vedere e rivedere sempre perché per sempre sarà bellissimo ed emozionante, questa scena mi ha accompagnata nella mente per tutto il tempo di permanenza all’interno del laboratorio del Caffè Crystall di Porto San Giorgio di Valerio Giovannozzi e Barbara Del Moro. Ad accogliermi, all’ingresso, oltre che loro, anche il profumo tipico di un luogo dove si creano dolci cioè, burro, zucchero, vaniglia, cioccolato, un lievitato o una frolla appena sfornati, e poi loro, i dolci da assaggiare, il vero filo conduttore al film. La brigata stava preparando una torta per una comunione con, base pan di spagna, croccante al tropicale, mousse allo yogurt, gelee al mango.

Ancora adagiati sul tappetino microforato dei lucidissimi al punto giusto macaron fucsia.

Lasciati da parte per me un cornetto all’italiana alla crema pasticcera, un croissant

con impasto al cioccolato e spalmabile al gianduia all’interno (entrambi spolverati di zucchero al velo). Crostate sparse sul bancone di cui non vedere l’ora di assaggiare la frolla, meringata con panna montata pronta per essere consegnata per un battesimo e, su tutto, l’entusiamo di loro sei, Barbara, Anna, Valerio, Raffaele, Tobias, Ismal.

La loro regola è testare una preparazione fino ad avere una calibratura perfetta di tutti gli ingredienti e fare in modo che, al gusto di chi assaggia, ad esempio, la crema pasticcera risulti impeccabile persino nelle note percepite di limone

tanto da rimandare la memoria alla crema che, un tempo, erano solite prepararci le nostre mamme per il compleanno. Sia il cornetto all’italiana che il croissant sono rimasti perfetti dopo la prova del coltello a seghetta, fase che ne decreta, la croccantezza esterna, la morbidezza interna e, soprattutto, la perfetta lievitazione. Prova superata anche per la frolla da crostata classica (da farcire con confetture o marmellate in corso di selezione)

croccante all’esterno, morbida all’interno. Giusta e non invasiva nota di mandorla nei macarons che non li rende stucchevoli al gusto, croccanti fuori, morbidissimi all’interno, azzeccata la loro caratteristica gommosità, la loro perfezione farebbe impallidire finanche Ladurée. Mousse allo yogurt fresca, delicata, soffice fino a sembrare panna montata al sapore di yogurt. Sogno l’occasione, che spero avrò, di assaggiare la meringata che, se assomiglia a quella che ero solita mangiare da Grecchi a Milano (al momento al mio primo posto) allora ci sarà di che emozionarsi ancora. Il punto vendita è in Viale Don Minzoni, tenda da sole a coprire i tavolini all’aperto, carta da parati in stoffa all’interno, un concept che lo fa sembrare un locale da capitale europea. Un’area del negozio dedicata ai dolci, un’altra dedicata alla panificazione, pavimento nero come neri saranno i piani su cui verranno adagiate le loro creazioni, perché niente più del nero risalta i colori dei mignon, delle torte, della vinnoiserie, dei biscotti, del pane, della pizza. Ma da dove arrivano tutte queste idee e tutta questa esperienza? Da due ragazzi che

nonostante la loro giovane età non sono sprovveduti affatto, Valerio e Barbara, appunto. Si sono conosciuti due anni fa, lui era insegnante all’Accademia Chef di San Benedetto, lei era allieva di un corso di panificazione al quale era andata nonostante frequentasse la facoltà di Criminologia a Chieti. Si sono notati, con uno scherzetto è stato Valerio “ad agganciarla”, per tutti e due nasce un amore che li porta a percorrere la stessa strada fatta anche dello stesso mestiere, la pasticceria e la panificazione. Lei lascia l’università a tre esami dalla fine, inizia a lavorare in un panificio dove si occupa soprattutto di pasticceria, lui continua in Accademia fino a che convergono nella realizzazione di un sogno comune, aprire un loro locale con, la loro idea di lavorazione artigianale, di attenzione alle materie prime usate, il loro modo di pensare ai tempi di un lievitato in chiave “moderna”, la loro voglia di far passare un messaggio importantissimo e cioè che si può fare un ottima pasticceria naturale anche coprendo volumi che possono essere importanti. Valerio è un ottimista per natura, la sua indole è pensare in grande, nel suo calibrare le ricette c’è già la visione di aprire tanti altri Crystall in altre città anche metropolitane e fare in modo che quindi tutti i punti vendita abbiano un prodotto finale dal gusto perfetto. Barbara è la compagna di viaggio e la promotrice di idee che, se necessario però, sa riportarlo con i piedi per terra. Gli opposti si attraggono, le storie d’amore più belle sono quelle in cui l’uno compensa l’altro portando un arrichimento reciproco, tutto perfetto, insomma, in questa nuova avventura di Barbara e Valerio eppure io un pericolo lo vedevo prima e dopo l’assaggio è stato lapalissiano ai miei occhi, i dolci di Crystall creano seria dipendenza.