Settembre tempo di vendemmia! In una Cantina di Rapagnano è stata organizzata così…

Il nome Lumavite è l’acronimo di Ludovica, Maria Vittoria, le due figlie dell’ideatore della cantina, e la sillaba te è del cognome di famiglia, Testa. Mente, cuore, progettualità e concept sono di Giancarlo. Una laurea in Scienze Bancarie conseguita a Siena con il massimo dei voti, lavoro in banca, dopo il matrimonio finisce per caso nell’azienda di famiglia della moglie e decide di restarci occupandosi del lato commerciale. Saranno anni (più di 20) in cui girerà il mondo per creare una rete commerciale estera molto ben ramificata e che lo impegnerà, logicamente moltissimo, ma che sarà frutto anche di grandi soddisfazioni. Poi, come spesso a qualcuno accade, arriva il tempo in cui dedicarsi ad altro, misurarsi con qualcosa di diverso diventa un bisogno quasi indispensabile. Per Giancarlo, la scelta del nuovo focus arriva dai ricordi d’infanzia legati alla sua famiglia che, in un modo e nell’altro, sono associati al mondo del vino. Il nonno paterno era proprietario di una di quelle cantine di una volta dove gli uomini del paese andavano a bisbocciare e a parlare di politica, il paese era Monterubbiano, luogo dove lui ricorda di aver trascorso le più belle estati della sua vita. Il nonno materno aveva una piccola vigna, appunto, a Rapagnano, la vendemmia era una delle fasi dell’anno in cui veniva coinvolto anche lui e da bambino bambino era compito suo anche entrare in botte passando dalla fecciaia (per ovvie ragioni di dimensioni) per pulirla. La scelta del vino è quasi un ça va sans dire e il luogo giusto viene individuato nell’acquisto di 8 ettari di terreno facenti parte di una vigna già esistente e che aveva una estensione di 500 ettari ed era stata di una proprietà appartenuta dei Conti Maggiori di Fermo. Qui viene, sistemato e potenziato con l’aggiunta di nuovi filari il vecchio corpo della vigna ancora esistente, aggiunto un corpo nuovo di filari. Con lo sguardo rivolto verso mare, facendo girare il capo in senso orario da sinistra verso destra, oltre ad ammirare

un panorama stupendo che va dal mare ai Monti Sibillini, noterai che i filari sono di syrah, montepulciano, sangiovese e l’ultimo ettaro a destra è un misto di rosso e bianco. Data di nascita 2002 (quest’anno Lumavite è diventata maggiorenne), 2 anni dedicati alla sistemazione della vigna, sedicesimo anno questo 2020 di vendemmia in cui, in una domenica di festa, buon cibo, convivialità, musica, la cantina ha deciso di coinvolgere anche persone non propriamente addette ai lavori. Forbici in mano, cappello in testa per proteggersi dal sole, allegria nel cuore, alle 10.30 del mattino è partita la spedizione attraverso i filari fino a raggiungere quelli del montepulciano in purezza che nasce in una parte in cui il terreno diventa più calcareo.

8 i vini che compongono la cantina dell’azienda

Vidalicius Marche Rosso che prende il nome da un generale dell’Antica Roma che sapendo di essere stato condannato a morte spende la giornata precedente la sua dipartita a godere di buon cibo e carnalità

Biancoluna Marche Bianco IGT

Tusiano Marche Rosso 

Frasseto Marche Sangiovese

Fos Marche Rosato (il nome del vino vuol dire luce)

SAMI Marche Rosso IGT

Lafrenios Falerio 

Devay Marche Rosso IGT

Vinificazione seguita con costanza e capacità dall’Enologo Giovanni Basso, i nomi dei vini sono sempre un po’ la questione da accordare. Ad aiutare Giancarlo nella scelta l’amico di sempre e collaboratore della cantina Marcello (che in parte è stato anche il mio “chaperon” durante la visita al luogo). Ma la cantina si avvale anche del lavoro dei due bravissimi Andrea che si occupano appunto della sua governance.

La parte veramente bella della cantina è però il discorso a monte, cioè il concept da cui parte tutta l’idea di Giancarlo, la vigna pensata come un organismo vivente che ha bisogno si di cure, ma non da sfruttare al massimo per poi essere sfasciata ogni tot di anni perché indebolita, poche bottiglie prodotte all’anno (max18.00), un prodotto qualitativamente buono nato da una coltivazione biologica priva di, diserbanti, trattamenti di sintesi, sorforosa alta e lieviti selvaggi ad aiutare la fermentazione.

La vendemmia di questa domenica di festa ha visto la raccolta di 13 quintali di uva per la quale si è proceduto alla fase di diraspatura prima di

metterci a pranzo e nell’attesa della fine di questo passaggio, il gioco (come sempre in questi casi) è parlare con gli altri partecipanti di questa domenica fuori dall’ordinario. E così facendo puoi scoprire, ad esempio, per caso (dopo una storia pubblicata su Instagram) che Giancarlo è lo zio di una delle mie più care amiche, Francesca. Che anche per Angelo la vendemmia era un momento dell’anno importantissimo ed è legata ai ricordi di quando da bambino andava nell’Agropontino nella campagna dello zio a partecipare a queste giornate, che Valentina è un ottima cuoca, che Mattia e Matteo sono stati i più veloci a raccogliere i grappoli, che la mamma della dolcissima Miranda e del vulcanico Giampiero (che tu hai conosciuto qui) cucina ancora per tutta la famiglia come se avesse ancora il ristorante, che il marito di Miranda, Marcello (altro grande amico di Giancarlo omonimo di quello menzionato sopra) si sarà sentito dire per l’ennesima volta che assomiglia a Liam Neson, come anche la mia amica Serena ha fatto l’abitudine a sentirsi dire che sembra di origini mediorientali.

In conclusione, se (come diceva Totò) è vero che è la somma a fare il totale, il totale è stato quello di una giornata trascorsa in modo sublime, in ottima compagnia, trascorrendo del buon tempo insieme allietato anche dallo squisito catering di Massi e Sonia dal menù in pura tradizione marchigiana (galantina per antipasto, vincisgrassi come primo, pollo arrosto e patate come secondo) e alla musica del gruppo La Stanza.

Buon vino, ospitalità quella che fa bene all’anima, mancava solo Celentano, la tinozza dove pigiare l’uva con i piedi e le note della celebre canzone che accompagnava la scena memorabile del film “Il bisbetico domato”. 

E se l’organizzazione di qualcosa del genere fosse già in ballo alla Cantina Lumavite?

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Stay tuned e seguiamola per sapere tutto sulle caratteristiche dei vini e sui prossimi eventi nei loro seguenti contatti social.

Facebook: Cantina Lumavite

Instagram: cantina.lumavite

Sito web: Lumavite

mentre volendo riassumere la domenica appena trascorsa, non credo possa esserci frase migliore di quella in cui Charles Baudelaire recitava “Il lavoro rende i giorni prosperi. Il vino le domeniche felici.”