Cartolina da “La Festa de Le Cove”

Arriva puntuale come ogni anno, ogni secondo fine settimana di luglio, lei c’è. E con “La Festa de Le Cove” Petritoli si veste a festa, abbellita dagli addobbi realizzati durante l’anno dalle persone del posto. Festa che vede le sue origini niente di meno che nel 1700, nel corso del tempo, con il cambiamento della società, ha visto mutato il senso del suo essere. In origine, infatti, Le Cove, rappresentavano la parte della mietitura del grano, che i proprietari terrieri donavano alla Chiesa (una sorta di decima), per ringraziare la Madonna del raccolto. La Chiesa poi usava l’incasso della vendita del grano donato per, costruire o riparare chiese, per altri festeggiamenti in onore della Santa Vergine, e soprattutto per opere di carità. I proprietari terrieri che avevano vaste proprietà facevano arrivare il grano da donare sui carri, chi possedeva meno, lo faceva portare dalle Forosette dentro a delle ceste in vimini che loro tenevano sulla testa. La Forosetta era una bella ragazza di campagna e il termine sta a dire, venente da fuori, cioè da fuori delle mura della città. I signorotti dell’epoca accoglievano i contadini e le Forosette, ne consentivano l’ingresso al paese, andavano in chiesa per la benedizione e poi si procedeva con la fase della battitura del grano, nella piazza pubblica del Campo della Fiera (ex Campo Boario perché ci si vendevano i buoi), dove ora a Petritoli ha sede la Caserma dei Carabinieri. L’attuale festa perpetua, in chiave rievocativa, tutto quanto spiegato prima. Inizia il sabato sera con una rievocazione storica del Gruppo Ottocentesco e delle Forosette lungo le vie del paese. Ma, è la domenica che prende effettivamente corpo, con la vera e propria continuazione del rito secolare della donazione del grano, al mattino,  alla quale partecipano di nuovo i due gruppi in costumi dell’epoca, i quali poi parteciperanno insieme alla Santa Messa, e nel pomeriggio, sempre della domenica, il paese è invaso da musica, canti, balli folkloristici e dalla sfilata dei carri allegorici realizzati dalle varie contrade con il grano. Quando verrai alla festa, oltre che godere, degli splendidi abiti dei figuranti, e della bellezza dei carri, sarà un piacevole gioco per te scoprire ogni piccolo dettaglio dei vari addobbi, tutti realizzati con un unico comune denominatore, “il grano”, e sistemati ad arte nelle varie vie del paese, sulle porte delle case, in quelle delle chiese e dentro ad esse stesse, sui Tre Archi e sulle altre porte storiche di accesso al paese, nelle attività commerciali, nei vicoli! Ci saranno ad accoglierti pupazzi vestiti da contadini che interpretano scene delle fasi della mietitura, mazzi di grano e fiori, antichi utensili da casa e/o da campagna sapientemente conservati da qualcuno, oggetti realizzati in legno, come la bicicletta completamente fatta a mano dal mio adorato vicino Nicola Evandri pe Lu Vusciò e…se ti va bene…in qualche angolo meraviglioso del paese potresti anche trovare “Lu Fratì”….non hai idea di cosa siano Lu Vusciò e Lu Fratì?!?…ah beh scusami…allora devi proprio venire alla festa! Ti aspettiamo…