Lui è stato il tagliere di polenta fritta della cena del 31 dicembre. Le formine le ho realizzate con i coppa pasta a forma dei semi delle carte da poker (cuori, fiori, picche, quadri), la civetta, pulcinella con le gambe a forma di corno rosso, la scritta su un lato. Analizzando le varie cose per capire il senso dell’augurio che ho voluto esprimere a te e per te su di un tagliere di legno…ne viene fuori che…
Il Poker: è un gioco d’azzardo (nessun dubbio al riguardo) dove però per vincere, rispetto a molti altri giochi, è necessaria una grande abilità da parte del giocatore. Le probabilità di vincere le mani non risiedono solo nelle combinazioni delle carte, ma anche nella capacità di valutazioni delle stesse, come anche nel saper osservare gli avversari, capirne le espressioni, saper essere lucidi, con i nervi saldi e impassibili sfoggiando formidabili “poker face” (cioè un volto che non tradisca emozioni), e imparare ad individuare i bluff degli altri. Mascherare tutti i sentimenti è impossibile e anche innaturale, soprattutto per quelli che riguardano il cuore, ma in molte altre circostanze potrebbe essere fondamentale, valuta tu per quali usare la faccia da poker e imparare a studiare i tuoi avversari. Per il resto ti auguro di avere occhi e viso che trasudino tutto l’amore di cui tu possa essere capace e che ti faccia venire voglia di metterti in gioco, rischiare, appassionarti, nutrire tanto di quel trambusto di emozioni dentro da farti sentire il cuore sul punto di scoppiare.
La civetta: insieme al gufo è uno dei simboli magici più forti. Animale notturno, misterioso, studiato e in qualche modo temuto da tutti i popoli fin dalla notte dei tempi. Per i Celti rappresentava addirittura la reincarnazione della strega che scruta la notte, mentre per gli egizi rappresentava il sole dopo l’oscurità, la morte, vista però come trasformazione e rinnovamento della vita. È il simbolo della saggezza, della filosofia, della profonda consapevolezza di sé, della chiaroveggenza, della luce che porta all’illuminazione della sapienza. Che il tuo animale guida possa essere lei, la civetta, e che tu possa essere illuminato da tutte le sue virtù.
Pulcinella e il Corno Rosso: Chiaro richiamo a Napoli, splendida città dove sono stata solo una volta e di passaggio oltretutto, ma che adoro per il fatto che ritengo che Napoli rappresenti un modo di vivere preciso e distinto. Pulcinella è una maschera della Commedia dell’Arte simbolo secondo me dell’eterno conflitto degli opposti che ciascuno di noi vive al nostro interno. Imbroglione e sincero, egoista e altruista, pigro e pronto a tutto per sfamarsi, povero servitore e desideroso di migliorare la sua vita, ribelle e remissivo, pelandrone e operoso, insomma volubile, come tutti noi. Ti auguro di saper trovare equilibrio nei tuoi contrari, usando anche un po’ di astuzia come Pulcinella sfrutta la sua furbizia per captare la circostanza. Il corno rosso è da sempre il portafortuna per eccellenza, da quando nel lontano neolitico le corna appese agli usci significavano potenza fertilità. Ti auguro tanta ma tanta fortuna, perché nessuna pianificazione, per quanto perfetta possa essere, potrà mai sostituire un sano colpo di fortuna che giunge al momento giusto.
La semola sul tagliere: perché tu possa avere sempre l’abbondanza che ti accompagni
Il Buona Vita: perché trovo che sia l’augurio più bello che ci si possa scambiare senz’altro più del semplice e riduttivo Buon Anno. Gli anni non terminano e non iniziano, semplicemente è la vita che continua, sempre, fino alla fine dei giorni.
Detto tutto questo la ricetta è semplicissima, senza complicazioni, come è la vita, facilissima se uno sceglie di non complicarsela. Fuoco ai fornelli e via con questo gustosissimo antipasto:
Ingredienti:
- 150 gr di farina per polenta
- 500 gr di acqua
- un pizzico di sale grosso
- un cucchiaio di sale alle erbe
- una noce di burro
Preparazione
- in un pentolino metti l’acqua, mettilo su fuoco medio e porta l’acqua a bollore
- quando bolle aggiungi un pizzico di sale grosso e la farina. Versala a filo, piano piano, mescolando per evitare si formino dei grumi
- continua a mescolare sempre fino alla fine del tempo di cottura della farina che è indicato sulla confezione
- a cottura ultimata versala su un tagliere o sulla spianatoia, stendila e livellala lasciandola di 1 cm di spessore
- falla raffreddare
- quando sarà fredda e si sarà solidificata bene potrai tagliarla nella forma che tu preferisci
- in un pentolino metti a scaldare sul fuoco dell’olio per friggere
- quando sarà ben caldo friggila
- scolala quando sarà dorata
Buon Appetito e…chiaramente…di nuovo Buona Vita!
Da campana ( salernitana e non napoletana), plaudo entusiasta alle tue scelte..
La civetta simbolo di Pallade Atena, lasciami aggiungere 🙂
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Grazie Maria Antonietta, sono molto contenta ti piaccia. Non sapevo avesse anche questo legame con Atena la civetta. Te lo lascio aggiungere alla grande, è il tuo pane questo.
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