Ci sono persone nella vita di ciascuno di noi destinate a restare nel nostro cammino per sempre, quelle persone che anche se non vedi quotidianamente, perché inevitabilmente la vita prende per ognuno un corso diverso, non hai mai smesso negli anni di tenertici in contatto. Sonia per me è una di queste, i miei ricordi con lei inziano dall’asilo, ma sicuramente già ci frequentavamo da prima solo che io non ne ho memoria. Abitava a Petritoli, prima di trasferirsi nella nuova casa, lì, “dietro lu campu de la fiera” (come se dice da noi), praticamente eravamo vicinate, impossibile non fare parte della stessa “banda” che giocava insieme, o all’aperto o (in inverno) a casa di qualcuno. Mi sembra di rivedere casa sua tutta davanti agli occhi, il telefono sul mobiletto dell’ingresso con il centrino sotto, il divano in cucina, e una tenda meravigliosa in camera sua e di suo fratello Michele con tutti disegni di Olivia e Braccio di Ferro. Crescendo ci siamo poi dedicate poi a feste organizzate insieme, serate, racconti, confidenze, e alle immancabili merende ogni 1 gennaio a casa sua per festeggiare il suo compleanno. Lei è sempre stata così, proiettata nel futuro e poco ancorata a quello che è già successo, onesta e sincera detesta profondamente anche il più lontano profumo di falsità, ma quello che da sempre mi piace di Sonia è la sua forma di amare che non conosce limiti. Può essere nei confronti di una persona, dei suoi figli, di suo marito, di un ideale, di un valore, di qualcosa in cui crede, un progetto, un obiettivo che si è prefissata, è capace di riversarci sopra tanta di quella passione da sentire veramente il suo cuore scoppiare di felicità, e farla, ovviamente percepire a chi le sta vicino, come se la sua incredibile volontà fosse un raggio di sole capace di scaldare lei e chi le sta vicino. Poi ovviamente di caratteristiche ne ha moltissime altre, ma questa di essere così appassionata, è quella che io ho sempre apprezzato e riconosciuto come fantastica. Con questa premessa hai già la certezza che questa sua peculiarità valga anche per le ricette che realizza, è una bravissima cuoca, le sue crostate sono leggendarie, io personalmente me ne ricordavo una che poi lei mi ha spiegato essere con le noci, non è questa che ci propone, ma ti posso garantire che la sua frolla è sensazionale, stupefacente, ammaliatrice. Non hai scampo, già solo se hai guardato i suoi occhi in fotografia sarai stato catturato senza nemmeno accorgetene, dopo aver letto la ricetta ti ritroverai ad impastare la frolla senza nemmeno ricordarti di aver inziato.
GLASSATA DI MANDORLE by SONIA EGIDI
Ingredienti x impasto:
1 uovo e 1 tuorlo
90 gr di zucchero
90 gr di burro
2 cucchiaini di lievito in polvere
1 limone grattugiato
200/250 gr ca di farina
Ingredienti x glassa:
3 albumi
250 gr. di mandorle
150 gr. di zucchero
Ho mischiato tutti gli ingredienti dell’impasto lavorando bene con le mani fino ad ottenere una palla di pastafrolla morbida e liscia.
Ho steso metà pastafrolla su una teglia con carta forno.
Ho messo in acqua bollente le mandorle per circa 15 minuti. Ho tolto loro la pellicina marrone, le ho frullate e poi le ho mischiate allo zucchero e agli albumi montati a neve.
Ho spalmato sulla pastafrolla in teglia questa glassa di mandorle.
Con l’altra metà della pastafrolla ho formato la tipica griglia della crostata.
Ho infornato a 180 gradi x 20 minuti circa.