Ciambellone…mele renette…farina di castagne…e le feste di San Martino di una volta…

Vado a fare la spesa al supermercato, passando per il reparto frutta e verdura, vicino alle castagne vedo esposta la farina di castagne. Penso “chissà come ci viene un ciambellone alle mele?”. La compro per provare e visto che ero nel reparto giusto prendo anche due mele renette che per i dolci sono particolarmente indicate. Tornata a casa, sistemo la spesa e poi inizio ad impastare, e nel mentre che preparavo il dolce, valutavo che era da tanto che non preparavo qualcosa con le castagne, e da lì la mente ha cominciato a viaggiare da sola fino ad arrivare a tutte le feste di San Martino organizzate con gli amici nelle Marche ogni 11 novembre che il buon Dio mandava sulla terra. Grandi mangiate, menù organizzati scrupolosamente stando attenti a rientrare esattamente nel monte cassa composto dalle singole quote sociali di ciascuno, la casa dove cenare da trovare di volta in volta, il fuoco da accendere, le castagne da castrare, le braciole e le salsicce da fare alla brace, e su tutto i bei momenti passati con gli amici. Festa antichissima quella di San Martino, di grande baldoria, una sorta di giovedì grasso autunnale, favorita da una serie di coincidenze, il clima mite che la caratterizza (la famosa estate di San Martino), la fine delle attività agricole prima dell’inizio della stagione più dura e fredda, il dover terminare il vino vecchio per far posto nelle botti pulite al vino nuovo, cominciare a bere il vino novello che come dice il detto “per San Martino ogni mosto è vino”. A spiegarne bene i bagordi che la caratterizzavano è addirittura un dipinto di Bruegel Festa di San Martino affidato ora al Museo del Prado per il restauro. San Martino di Tours era un giovane avviato dal padre alla carriera militare che un giorno aiutò un mendicante a ripararsi dal freddo donandogli un pezzo del suo mantello che tagliò con la sua spada. A seguito di questo episodio lasciò le armi e si dedicò alla vita religiosa iniziando una profonda attività pastorale in tutta la Francia. Diventò talmente popolare che venne nominato vescovo di Tours per acclamazione popolare, ma non entusiasta di questa nomina si nascose nelle campagne per non farsi trovare e proseguire la sua vita monastica. Furono, secondo la leggenda, un gruppo di oche a rivelare con il loro starnazzare agli abitanti di Tours il suo nascondiglio, e da lì l’usanza di utilizzare come piatto principe della festa di San Martino l’oca, che nelle famiglie più povere veniva sostituita da anatra o gallina. Le celebrazioni si diffusero in tutta l’Europa con riti e abitudini diversi, falò, scambio di regali (in Francia San Martino portava regali come Babbo Natale) per arrivare alla Spagna dove la festa coincideva con l’uccisione del maiale e paese dove ancora oggi è vivo il detto (trasversale ed utilizzabile in più situazioni!) “a cada cerdo le llega su San Martin”. Mi viene in mente un pensiero polemico, seppur si riferisca a due feste diverse, non coincidenti in data dai significati completamente diversi, però, davvero, a quanto delle nostre tradizioni abbiamo rinunciato per prenderci un banale dolcetto o scherzetto! Ummm…vabbè passiamo al ciambellone…che pubblico per tempo per lasciarti il modo di organizzare una bella cena di San Martino.

Ingredienti

  • 3 uova
  • 200 gr di zucchero
  • 2 mele renette
  • il succo di 1/2 limone
  • 1 bicchierino di cognac
  • 1 bicchiere di latte
  • 1/2 bicchiere di olio extravergine di oliva
  • zucchero di canna
  • 1 bustina di lievito
  • 160 gr di farina di castagne
  • 200 gr di farina 00

Preparazione:

  • preriscalda il forno a 190°
  • per prima cosa sbuccia le mele, che andranno condite un e fatte macerare. Alcune andranno all’interno dell’impasto, altre decoreranno il ciambellone sopra, quindi condiscile in maniera separata in due piatti fondi. In uno metterai una mela tagliata a dadini, nell’altro metterai l’altra tagliata a fettine sottili. Condiscile entrambe aggiungendo il succo del limone (1/12 da dividere nei due piatti), il cognac (1 bicchierino da dividere nei due piatti) un cucchiaio di zucchero di canna per ciascuno dei piatti
  • ora rompi le uova in una ciotola (se hai la planetaria in quella sua), aggiungi lo zucchero e monta molto bene i due ingredienti fino a quando avrai un bel composto spumoso
  • ora aggiungi il latte, l’olio, le mele tagliate a dadini e mescola il tutto
  • aggiungi la farina di castagne e mescola bene il tutto
  • ora aggiungi la farina 00 e il lievito e amalgama bene il composto
  • prendi uno stampo a ciambella, ungilo uniformemente con dell’olio, e spolveralo altrettanto uniformemente con della farina
  • versa l’impasto nello stampo
  • livellalo e ora disponi sopra le mele a fettine
  • inforna e lascia cuocere per una 30ina di minuti

Buon Appetito!