Muffin Americani

Perché c’è una differenza netta tra il muffin americano e quello inglese. La prima volta che l’ho notata è stato nel 2002 guardando per la prima volta L’importanza di chiamarsi Ernest, film molto carino, tratto dalla commedia di Oscar Wilde The Importance of Being Earnest. In una scena del film, Rupert Everett e Colin Firth, rispettivamente interpreti di Algy Moncrieff e di Jack Worthing, si litigavano, durante il tè delle ‘5, nel giardino di una splendida villa immersa nella campagna inglese, dei muffin bassi e schiacciati, tagliati a metà ed imburrati, cioè quelli tipici inglesi. Vantano un origine antica, Medioevale, in Galles, quando avevano la forma e la consistenza di schiacciatine cotte su piastra. Andando avanti nel tempo restano un piatto povero, preparato dai cuochi delle cucine di ricche famiglie nobili con gli avanzi di pane e/o biscotti, impastati insieme a patate schiacciate e fritti. Ed un giorno, una nobildonna e o un gentiluomo, si accorsero della bontà dei muffin e decisero che potevano diventare dei degni accompagnatori del Five O’ Clock Tea. Sbarcati in America, la loro ricetta conosce un evoluzione quando viene scoperto il lievito chimico, il Pearlash, una forma raffinata di potassio che producendo anidride carbonica nella pasta, la fa lievitare. Fù una scoperta, che troviamo già inserita nel primo libro conosciuto di cucina americana American Cookery, scritto da Amelia Simmons. Il lievito in polvere come lo usiamo oggi verrà poi sviluppato e commercializzato nel 1857. Cambiando il metodo di lievitazione della pasta, cambia anche la consistenza della stessa, perché con il lievito chimico può essere un po’ più cremosa e lenta, con meno farina. E da qui la necessità di avere dei contenitori per poter cucinare queste piccole tortine (mouflet in francese, muffen in tedesco), per esempio delle tazze, e la prima a chiamare questi dolcetti Cupcakes (cup-tazza cakes-dolci) fù Miss Eliza Leslie in un suo libro di ricette del 1828. Affascinante vedere come dietro ad ogni cosa che oramai ci sembra banale, ci siano secoli di tradizioni, vero? Come sono affascinanti i mille e un modi di mescolare gli ingredienti che più ti piacciono per i tuoi muffin…io ho scelto…

Ingredienti

  • 2 uova
  • 150 gr di zucchero
  • 1 banana matura
  • 100 gr di cioccolato fondente
  • il succo di un lime
  • 1/2 bicchiere di latte
  • 1/2 bicchiere di olio extravergine di oliva
  • 1 bustina di levito per dolci
  • 1 bustina di vanillina
  • 300 gr di farina
  • noci sgusciate
  • zucchero di canna

Preparazione

  • prima di iniziare è giusto che tu sappia, se è la prima volta che fai dei muffin, che l’impasto non deve essere gonfio e pieno di aria incorporata montando, come quello di un ciambellone o di un pan di spagna per interderci, lieviterebbero troppo e sarebbero incontenibili nelle formine!
  • detto ciò…tutto pronto…via
  • preriscalda il forno a 190°
  • sciogli il cioccolato nel micronde altrimenti a bagnomaria
  • in una planetaria, o in mancanza, in una ciotola (ti aiuterai con uno sbattitore elettrico), rompi le uova, aggiungi lo zucchero, il latte, l’olio e sbatti il tutto per 5 minuti
  • aggiungi la banana matura tagliata a pezzetti, il cioccolato fuso, il succo del lime, la vanillina
  • sbatti di nuovo il composto per 5 minuti
  • aggiungi la farina e il lievito
  • sbatti ancora il composto, se vedi che la consistenza non è abbastanza del tipo, “che scrive” aggiungi ancora un po’ di farina e sbatti
  • ora prendi la classica teglia per muffin, quella con 12 stampini
  • metti in ogni stampino un pirottino di carta
  • con l’aiuto di un cucchiaio versa l’impasto nei pirottini fino a riempirli circà a metà, non di più
  • una volta riempiti tutti i pirottini, sbriciola delle noci sopra ad ognuno di loro e spolvero ciascuno di esso con dello zucchero di canna
  • inforna e fai cuocere per circa 30 35 minuti

Profumano vero?

Buon Appetito!